FOODBAY
La baia dei Nuovi Sapori e delle Magiche Atmosfere. Un'Europa... tutta da assaporare! info@foodbay.it
giovedì, dicembre 06, 2007
martedì, dicembre 04, 2007
lunedì, novembre 19, 2007
ECCO IL MENU'
Spettacolo di Flamenco e Specialita’ Spagnole:
JAMON SERRANO
TAGLIERE SPAGNOLO:
Salumi tipici, Cecina de Leon, Panceta y Lardo Iberico, Queso Manchego
Crostini di Pate’ de Patanegra y Crema Sobrasada
TAPAS FREDDE:
Melanzane Sevillane (Melanzane in agro)
Revueltos de Atùn (Involtini di tonno)
Burgos con Anchoas (Formaggio fresco con acciughe)
TAPAS CALDE:
Cipirones à la Gallega (Moscardini alla gallega)
Gambas y Judìas (Gamberetti e fagioli)
Chorizo Cocktail (Salsicce speziate)
Nido de tomate (Pomodoro ripieno)
DOLCE:
Burgos con gelatina (Cheesecake)
Sangria frizzante
Vino rosso
giovedì, novembre 15, 2007
L'evoluzione Foodbay
SABATO 1° DICEMBRE 2007
dalle ore 20,30
Si Inaugura Una Stagione Ricca Di Eccezionali Eventi E Serate A Tema!
Iniziamo Con:
¡ NOCHE DE FLAMENCO !
SOLO SU PRENOTAZIONE:
FOODBAY - 0331.614024
ARCADIA - 0331.311027
presso “Pub EKO”
in via Legnano 60 a Fagnano Olona (VA)
NEXT EVENT:
CAPODANNO 2007/08
martedì, maggio 08, 2007
I segreti dei grandi chef di Spagna
In Italia la Spagna è arrivata da tempo con la sua tradizione di tapas e paella, che siano ricette fedeli all'orginale o rivisitate all'italiana come spesso succede.
Paradossalmente, la moderna cucina spagnola, quella degli Adrà e degli Andoni, è presente nella ristorazione italiana, sotto forma di idee e di tecnologia, per apparire creativa (e che, in determinati casi, lo è veramente).
Per quanto la Spagna abbia grandi cuochi che brillano nelle graduatorie della cretività e della popolarità, è pressoché impossibile gustare la Nueva Nouvelle Cuisine fuopri dal regno di Juan Carlos. Arriveranno prima o poi, i locali dei Ferran e degli Joan, dei Martin e dei Quique nei grandi alberghi sparsi nel mondo, ma per ora i colonizzatori in scia ai francesi siamo noi italiani che magari, come popolazione, non ce ne siamo ancora resi conto ma che tra Giappone, Russia e Cina abbiamo fior di copie degli originali. I vari Pinchiorri e Santin, Iaccarino e Sadler hanno almeno raddoppiato lontano da casa e senza aiuto da parte dei nostri governi che hanno in comune una scarsa sensibilità verso i cibi e vini di qualità, se non a parole (e confuse).
Questo contribuisce a tenere basso all'esteo l'interesse verso la nostra cucina contemporanea, mentre tutti parlano di quella spagnola che però ha una diffusione ben inferiore. Sia come sia, la Giunti di Firenza ha edito un libro dedicato al fenomeno spagnolo:
Grandi Chef di Spagna
di Meldolesi e Noto con introduzione di Rafael Garcìa Santos, critico iberico.
Un libro con dieci personaggi della cucina spagnola: Adrà (catalano), Aduriz (basco), Arzak (basco), Berasategui (basco), Dacosta (alicantino), De La Osa (mancego), Alija (basco), Roca (catalano), Ruscalleda (catalana), Subijana (basco).
Nessuno da Barcellona e questo sta ad indicare che esistono due poli di qualità. Dieci cocineros che propongono 70 ricette.
Tutti impegnati a raccontare una rivoluzione, ai più sconosciuta, iniziata 30 anni fa' e che Garcìa Santos racconta: "Dal punto di vista professionale si è passati da una pratica conservatrice ad una tendenza innovatrice ed anticonformista, d'avanguardia direi, capace di assumere valenze artistiche. Ma la vera rivoluzione è stata di tipo concettuale: le ricette dei nuovi cuochi di Spagna sono infatti l'espressione concreta di una precisa filosofia culinaria. Sino al 1976 esistevano due tipi di cucina, da un lato quella popolare regionale, frutto della tradizione, dall'altro quella raffinata ed elegante...insomma l'alta cucina francese, erede del grande Escofier. Due mondi distinti e incommensurabili. Nel 1976, invece, fu fondato il gruppo della Nueva Cocina Vasca di Arzak e Subijana". Portarono la cucina francese in Spagna. Da qui partirono i grandi di oggi come il cosidetto "più grande cuoco della storia" Ferrian Adrìa.
Ed ora che i cuochi italiani si pongono l'obiettivo di essere riconosciuti i primi al mondo, i conti devono farli con lui e con tutto quello che il catalano illumina.
(da Il Giornale)
giovedì, settembre 07, 2006
Vini di Terra Toscana: Tenuta Vitereta
L'avventura (come la chiamano loro) è anche la volontà di portare avanti la tradizione agricola toscana per il vino, l'olio, ma anche il formaggio. Non solo, riscoprire ricette antiche, andate quasi del tutto perdute, con tanta passione e pazienza, come potrete immaginare.
Questi che vi presentiamo sono il risultato di un lavoro che nasce davvero dal cuore innazitutto.
I VINI
DIPLMA DI MERITO dall'Enoteca Italiana di Siena con il patrocinio della Regione Toscana e l'Associazione Strada del Vino Terre di Arezzo per:
CABERNET SAUVIGNON VILLA BERNETTI 2001
CAPITONI 2002
CHARDONNAY DONNAURORA 2002
selezionati tra i Vini di Toscana.
PREMIO QUALITA'/PREZZO 2006
GRONDINO
Veramente interessante il vino presentato da questa bella tenuta vicino a Laterina, caratterizzato da netti sentori di frutta nera matura e spezie. Al palato è di buon corpo, sapido con tannino solo leggermente asciugante nel finale. Il profilo aromatico e la struttura lo rendono adatto anche ad abbinamenti non facili per vini di questa categoria, come ad esempio con le carni in umido.
LO STERPO
Chianti "Lo Sterpo" 2003, molto coerente con l'annata di provenineza, si presenta di profilo aromatico dominato da note di frutta matura e con la mora di gelso in evidenza. La bocca è coerente, di discreto spessore, con tannino, leggermente asciutto e astringente, ma ciò non intacca la piacevolezza complessiva dell'insieme.
Gambero Rosso, invece, continua a premiare la Tenuta Vitereta con
RIPA DELLA MOZZA
Dal colore rosso rubino intenso, è ottenuto con uve Sangiovese e Cabernet Sauvignon. Viene affinato per un periodo dai 12 ai 16 mesi in botti piccole, e per 6 mesi in bottiglia.
LE GRAPPE
GRAPPA VIN SANTO
Uve: Trebbiano Toscano e Malvasia fanno un Vin Santo di grande qualità.
Il Maestro distillatore Gioacchino Nannoni, uno dei più conosciuti e rispettosi distillatori italiani, lavora con passione e produce la grappa con distillazione discontinua, con colonne a basso grado, vapore indiretto. Dopo un riposo di alcuni mesi in carati di rovere francese, scelti in base alla personalità del distillato ottenuto, si ha la Grappa di Vin Santo che deve a questo invecchiamento il colore oro. Il tempo permette lente ossidazioni e l'aumento di complessità degli aromi. Alle note caratteristiche degli uvaggi, si accompagnano bouquets di vaniglia, spezie o frutta secca di varia natura, sempre, comunque, di sorprendente intensità e finezza olfattiva. Piena, persistente, sensuale, offre al palato poliedriche sfumature già percepite al naso ma potenziate e persistenti, tali da farne un grande distillato da meditazione.
GRAPPA CHARDONNAY
La vinaccia, proveniente da uve di Chardonnay, viene controllata dallo stesso Maestro distillatore Gioacchino Nannoni. La distillazione delle vinacce avviene entro 12 ore dall'arrivo, massimo 48 ore dalla loro svinatura. Il permanere dei profumi della vinaccia fresca nel distillato è poi possibile grazie al tipo di distillazione. In questo tipo di distillazione è indispensabile la presenza del Maestro distillatore, che si occupa ad ogni cotta del taglio delle teste e delle code. Alle note caratteristiche del vitigno si accompagnano bouquets di fiori bianchi e frutta fresca tropicale, di sorprendente intensità e finezza olfattiva; piena e persistente al gusto.
L' OLIO DI EXTRAVERGINE DI OLIVA
Oliveti: Columello
Altitudine: 250 metri s.l.m.
Raccolta olive: manualmente, nella prima metà di novembre
Estrazione: a freddo, entro 18 ore dal momento della raccolta
Irrigazione: i 550 olivi sono completamente irrigati
Caratteristiche organolettiche: colore verde intenso, aroma di oliva verde e carciofo, al gusto la caratteristica nota amarognola è sostenuta dalla caratteristica piccante
Abbinamenti: Ideale per pinzimoni insalate e come rifinitura, a crudo, per le caratteristiche zuppe di legumi
Analisi annata 2004
Acidità : 0,05
Perossidi : 5,40
(da www.tenutavitereta.com)
martedì, agosto 01, 2006
Ricette: Pasta coi fichi freschi e peperoni
Ricetta:
In una padella rosolare olio, sedano tritato, scalogno. Aggiungere i peperoni gialli tagliati a listarelle e far cuocere. Aggiungere i fichi (neri,verdi, a piacere) tagliuzzati, far appassire e schiacciarli con una forchetta. Salare e aggiungere peperoncino q.b.
Far cuocere fino a ridurre il tutto ad una "poltiglia".
Cuocere la pasta (io uso spesso penne, a me piacciono soprattutto integrali) e condirla con il sugo preparato, ancora caldo.
Il risultato ottimale sarebbe una pasta con si il sapore di fico, quindi, dolcino ma bilanciato dal sedano, il peperone ed il peperoncino.
Consiglio caldamente per un piatto che stupisca gli ospiti, vi chiederanno la ricetta!