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mercoledì, aprile 26, 2006

Ricette: Cecina ripiena




Semplice semplice, con la mia adorata cecina...a chi non l'ha ancora assaggiata la consiglio...tutta un'altra cosa della nostra breasaola...utilissima anche per chi ha problemi di dieta e colesterolo. Ci sono una marea di ricette che proporrò piano piano.

12 fette di Cecina o bresaola
150 gr. di ricotta
1 cipollina
prezzemolo tritato
mezzocucchiaio di paprika dolce
sale e pepe

Tritare finemente la cipolla el prezzemolo, mescolare finemente la ricotta, unire il prezzemolo e la cipolla, la paprica, un pizzico di sale e mescolare bene.Aprire le fette di cecina meglio oppure bresaola su di un piatto, stendere il composto sulle fette e chiudere ogni fetta a rotolo.Disporre i cannoli su di un piatto di portata, accompagnando con fette di pane abbrustolito ed insaporito con uno spicchio di aglio e un filo di olio.

Ricette: Insalata con arance noci e Manchego

Manchego è un formaggio di latte di pecora della zona montuosa centrale della Spagna. Servito molto semplicemente a fette, è una delle tapas più comuni in tutta la Spagna. Qui è servito in un'insalata di arance dolci e noci. Servire come antipasto o anche contorno.


3/4 di una tazza con gerigli di noci
2 cucchiai da tavola di olio di noce
2 teste di lattuga di romaine di qui si scarteranno le foglie esterne
1 cucchiaio da tavola di zucchero
1 cucchiaio da te di sale
4 arance
Manchego
2 cucchiai da tavola di aceto di sherry
3 cucchiai da tavola di olio di oliva
1 scalogno tritato
pepe nero
Preriscaldare il forno a 375°F. Disporre le noci in una piccola ciotola. Aggiungere 1 cucchiaio da tavola dell'olio di noce. Aggiungere lo zucchero ed il sale. Disporre le noci in un singolo strato su un foglio di cottura e cuocere fino a brunirli leggermente, 5 - 7 minuti.
Separare le foglie della lattuga di romaine. Usando principalmente i cuori teneri giovani, lavare la lattuga. Tagliare la polpa di 3 arance a fette senza la pellicina bianca amara.
Tagliare il formaggio Manchego a dadi.
In una piccola ciotola sbattere insieme il succo di 3/4 di un arancio, l'aceto dello sherry, l'olio restante della noce di 1 cucchiaio da tavola, l'olio di oliva e gli scalogni. Condire pepe. Condire le foglie di romaine con la vinaigrette ed organizzare su un vassoio. Spargere le noci, il formaggio di Manchego e le fette di arancio sopra la parte superiore e servire immediatamente.
Suggerimento del vino di serv 6: Sauvignon Blanc o pinot nero

venerdì, aprile 21, 2006

Ricette: Formaggio Burgos Fresco (Primo Sale) Show

Burgos alla Pizzaiola
Tagliare il formaggio Burgos fresco a fette alte 1 cm. A parte fare riscaldare il sugo pronto in una padella e appena caldo adagiare le fette di formaggio, chiudere la pentola col coperchio e far cuocere pochi minuti.
Quando il formaggio è sciolto e si è amalgamato al sugo...Buon Appetito!


Buorgos impanato e fritto
500g Burgos Fresco (Primo Sale)
4 uova
pane grattato
sale
prezzemolo
farina per impanatura
tagliare il formaggio a fette alte 2 cm. Sbattere le uova con il sale ed il prezzemolo. Passare le fette nella farina, nelle uova e nel pane grattugiato. Friggerle.
Insalata Composta
150g patate novelle bollite
130g punte di asparagi
120g finocchio
80g carota
80g lattughino
80g soncino
80g Burgos Fresco (Primo Sale)
70g code di gamberetti
50g olive nere
filetto di acciuga
Condire con aceto, olio, salsa Worcester, sale, pepe
Bruschette con Burgos Fresco
Tagliare il pane a fette, condire con olio, sale pepe ed origano. Aggiungere una fetta di pomodoro, filetto di acciuga e una fetta di formaggio.
Caprese a modo mio
tagliare a fette di 1cm il formaggio Burgos, su ogni fetta un cucchiaio di confettura extra di pomodori rossi e voilà!
Torta de Queso
500 gr. de harina
1 queso firme y fresco.
1 vaso grande de nata líquida
2 huevos
150 gr. de margarina
2 cucharadas de mantequilla
Sal
Receta :Preparar la pasta poniendo 450 gr. de harina en un recipiente, añadir la nata líquida en el centro, la margarina fundida y una pizca de sal. Remover hasta que la masa quede firme. Dejarla reposar. Batir el queso, añadir los dos huevos, junto con 50 gr. de harina y un poco de sal. Trabajar la preparación hasta que la mezcla quede bien homogénea. Coger la masa y extenderla con un rodillo, hasta que quede bien fina y ponerla en un molde (en el que has extendido previamente un poco de mantequilla) y añadir la preparación. Añadir las dos cucharadas de mantequilla por encima. Ponerlo en el horno durante 30 minutos. Consejos :Esta tarta también se puede realizar con una pasta de pizza ya preprarada y con cualquier queso blando.

giovedì, aprile 20, 2006

Ricetta: Melanzane con formaggio Tetilla

4 persone:
4 melanzane di grandezza simile
250 gr di formaggio Tetilla
Manchego Iberìco, grattugiato
Sale e pepe
1 pizzico di zucchero

Sminuzzate finemente metà cipolla e saltate in metà dell'olio.

Lavate i pomodori, tagliate e friggete sulla superficie della cipolla fino a che l'acqua non è evaporata (circa 20 minuti).
Scolate e condite con sale, pepe (aggiungendo un pizzico di zucchero, se necessario, per colmare l'acidità dei pomodori).
Lavate le melanzane e tagliatele in due, nel verso della lunghezza.
Scottate in acqua bollente salata per 8 minuti.
Scolate a faccia in giù su carta da cucina.
Rimuovete la polpa con un cucchiaio da tè, mettendo da parte i gusci vuoti.
Nel resto dell'olio, friggete lo spicchio d'aglio sminuzzato.
Aggiungete la polpa di melanzana, tagliate a dadini il formaggio Tetilla e aggiungete due cucchiai da cucina di salsa di pomodoro. Condite con sale, pepe.
Riempite i gusci di melanzana, spolverate con formaggio grattugiato e rosolate in forno.
Servite ancora caldo con salsa di pomodoro spruzzata con formaggio e artemisia sminuzzata.
Vino raccomandato - Cencibel rosso giovane, D.O. La Mancha.
Le melanzane sono coltivate e mangiate in tutta la Spagna, ma ricevono particolare attenzione nell'area di Castile-La Mancha, così il miglior compagno sarebbe un vino di questa regione, dove la varietà predominante è il nobile Cencibel, altrove conosciuto come Tempranillo. Un vino giovane, fruttato che si combina bene con l'acidità del pomodoro, sebbene quest'ultima sia già smorzata dal formaggio cremoso. L'aroma chiaro, fresco e fruttato del Cencibel si sposa bene con questo piatto di verdura.

Altra ricetta di melanze ripiene è la seguente, tradizionale spagnola

Melanzane lunghe
4Polpa di maiale
150 gPolpa di vitello
150 gFunghi champignons
400 gPeperoni rossi
1Cipolle
1Prezzemolo fresco tritato
2 cucchiaiAglio
1 spicchioFormaggio grattugiato
40 gOlio extravergine d'oliva
SalePepe, se piace

La verdura ripiena è una costante della cucina spagnola che in molti casi ricorda la nostra cucina italiana.
Preriscaldare il forno a 180°C. Togliere l'estremità alle melanzane, lavarle, asciugarle e tagliarle a metà per il lungo. Asportare parte della polpa interna e metterla da parte. Disporre le melanzane su una teglia leggermente oliata con un cucchiaio di olio. Spennellare sulla parte interna un paio di cucchiai di olio e infornarle. Cuocerle per una ventina di minuti o fino a quando diventano morbide.Nel frattempo preparare i funghi. Passarli con carta assorbente da cucina per eliminare tracce di terra e rimuovere l'ultimo pezzetto di gambo. Non è conveniente passarli sotto l'acqua corrente perché si rovinano facilmente. In una padella antiaderente mettere due cucchiai di olio e l'aglio sbucciato e tritato e unire i funghi interi; far soffriggere il tutto per pochi minuti (2 o 3), mescolando con cura. Spegnere il fornello e quando i funghi si sono raffreddati, trasferirli su un tagliere e tritarli finemente.Nel frattempo tritare la cipolla e mondare, lavare e tritare il peperone. Tritare la carne di maiale e di vitello dopo aver eliminato l'eventuale grasso. Tritare parte della polpa di melanzana messa da parte.Preriscaldare ancora il forno. In un'altra padella antiaderente mettere l'olio d'oliva rimanente e far soffriggere prima la cipolla e il peperone aggiungendo in un secondo momento anche la carne. Quando il processo di doratura è completo, unire i funghi e la polpa di melanzana e continuare a cuocere, mescolando di tanto in tanto, per altri 2 o 3 minuti. Spegnere il fornello, regolare di sale e riempire le melanzane con questo ripieno. Spolverizzare la superficie di ogni melanzana col formaggio e cuocere in forno ben caldo per 20-30 minuti. Servire le melanzane dopo qualche minuto di riposo.

Suggerimenti- si può sostituire l'aglio con un paio di cucchiai di erba cipollina secca da aggiuntgere con la carne.
Sostituire alla cipolla il cipollotto per essere più digeribile.
Chi deve stare attento ai grassi può utilizzare carne di tacchino invece di quella di maiale. - Potete sostituire gli champignons freschi con 300 g di quelli surgelati se volete accorciare i tempi di preparazione
Qual è il vino giusto?Il nostro suggerimento è: Rioja Sin Creanza (vino rosso giovane spagnolo).

martedì, aprile 18, 2006

Ricetta: Carciofo ripieno di Prosciutto Iberico con salsa alle vongole

Per 4 persone
100g di fette sottili di Prosciutto Iberico (vedi post Spagna)
1kg di carciofi
olio di oliva
500g di vongole
1 cipolla
1dl di olio di oliva
prezzemolo
1foglia di alloro
1 cucchiaio di paprica, 1/2 dolce e 1/2 piccante
1dl di vino bianco
1 cucchiaio raso di farina
2dl di acqua
sale

Per la salsa alle vongole: scaldare l'olio in una padella e friggere la cipolla tritata e il prezzemolo.
Aggiungere la farina e mescolare senza farla diventare scura. Togliere dal fuoco, aggiungere la paprica e la foglia di alloro. Bagnare con il vino e l'acqua, salare e rimettere sul fuoco per 15 minuti.
Lavare le vongole, aggiungere la salsa, coprire con il coperichio e lasciare sul fuoco finchè saranno aperte.
Friggere i carciofi in olio non troppo caldo per farli cuocere internamente e farli aprire a fiore. Farcirli con le fette di prosciutto e servire con la salsa a volontà.

Articolo: La storia del Prosciutto Crudo ed indicazioni utili per il consumo e l'acquisto


Di Bruno Pistoni www.brunopistoni.com

Se oggi chiediamo quale parte dell'animale è più prelibato, quasi tutti indicheranno il filetto.
Forse è una moda, ma vi fu un tempo in cui si riteneva che il cosciotto fosse il pezzo migliore di ogni bestia, qualunque essa fosse.
La conferma ce la dà una regola antichissima, gli schiavi che catturavano nel fondo rustico un'animale mangereccio, potevano cibarsene, filetti compresi, riservando però al padrone le due cosce. Coscia è parola generica, mentre per particolari animali si usa la parola "prosciutto", riferendola particolarmente al maiale, al cinghiale e anche all'orso; poi c'è la renna, il camoscio, il cervo, la capra, l’oca e così via.
Da ricordare che l'etimo del prosciutto è la coscia posteriore dell'animale messa a "prosciugare": infatti la coscia è, fra tutte le parti di un animale, quella che più si adegua ad un certo tipo di salagione ed è quindi più facilmente conservabile, anche per una sua particolare struttura con un osso a sostegno, molta polpa ed una guaina più o meno ragguardevole di grasso.
La tecnica di salare i prosciutti è molto antica e si perde certo nella notte dei tempi; la sua importanza era tale che molti sono stati gli storici e gli scrittori che di questa arte si sono occupati e l'hanno tramandata.
Nel Medioevo i prosciutti sono in auge già dal XII secolo e a varie riprese vengono magnificati nel tempo da personaggi, scrittori e medici, nobili e...buongustai.
Alimento apprezzatissimo da sempre, non c'è tavola che si rispetti che ne possa fare a meno.
Compagno di allegria, oggi si attribuiscono altri pregi: oltre alla bontà ed alla fragranza di sapore e profumo ha conquistato, grazie alla moderna dietetica e scienza dell'alimentazione, un posto unico ed esclusivo sulle nostre tavole.
Come alimento, in virtù delle sue proprietà organolettiche è appetito da tutti; inoltre, per il suo contenuto di sali, grassi e proteine è consigliabile in qualsiasi dieta, tranne quelle che non prevedono, o controindicano, l'assunzione di cloruro di sodio.
È alimento prezioso negli stati convalescenziali, nella dieta delle persone anziane, poiché oltre che appetibile è digeribile e facilmente assimilabile.
È indispensabile in una corretta alimentazione, sia dell'uomo sano che malato, poiché non è vero, come ampiamente dimostrato da studi medici, che in quanto carne di maiale comprometta i processi digestivi ed in particolare affatichi il fegato.
Non sempre, però, la storia del maiale (e del prosciutto) ha avuto compiacenze e successi; fin dai tempi antichi, in altre parti del mondo viene considerato "immondo", tanto che il suo nome, porco, è definizione di persona sporca, oscena, ripugnante, ingordo, cioè sinonimo di offesa.
Molte popolazioni, addirittura, non lo ritengono degno di essere cucinato: per motivi religiosi come l'ebraico ed il musulmano; i brahmani dell'India lo evitano perché si nutre di immondizia e perché viene allevato dallo stato sociale più umile; il popolo egiziano ed il tibetano lo considerano simbolo di bassezza. Nella Bibbia, Mosè obbliga il suo popolo a non toccare il maiale. "Anche il porco, che sebbene abbia lo zoccolo spaccato, ma non rumina, per voi è impuro. Non mangerete le loro carni e non toccherete i loro cadaveri".
San Clemente d'Alessandria, riportando delle dichiarazioni di Eraclito, sostiene che "il porco gode nel fango e nel letame". Infatti aveva ragione a sentenziare della goduria del porco; però come santo, il buon Clemente, forse aveva una visione un po' troppo celestiale per non capire il paradosso del maiale che se si rotola nel fango, è perché ha la sua necessità di "incrostarsi" per uccidere, o far allontanare, gli insetti parassiti che convivono in simbiosi e perciò rendersi "pulito".
Organoletticamente, l'assunzione di prosciutto crudo ha una collocazione di gusto ben definita. Il prosciutto è gustoso quando si presenta con la sua porzione di grasso, quella che rimane ai bordi della fetta: gli aromi della carne, essendo liposolubili, solo con la presenza di quel poco grasso riescono a sprigionarsi. La saliva, da sola non basta a far scindere gli aromi del "magro", perciò non è mai consigliabile chiedere al salumiere il prosciutto totalmente magro.
Sul grasso del prosciutto c'è poi da disquisire: da sempre ci hanno sensibilizzati all'idea che il grasso del prosciutto faccia male, anzi, cibarsene sarebbe molto dannoso. In realtà esso contiene il 45% di acido oleico, cioè del costituente fondamentale dell'olio di oliva; poi, dal 12 ai 15% di acido linoleico, che è un acido polinsaturo, che ha effetto benefico riguardo i suoi radicali liberi, il che vuole semplicemente dire che aiuta a prevenire l'arteriosclerosi. D
a tenere in considerazione che il prosciutto è digeribile al massimo quando la sua stagionatura va da un anno ad un anno e mezzo; quando è poco stagionato o lo è eccessivamente, risulta meno digeribile.
Per definire la bontà di un prosciutto, intervengono alcuni fattori oggettivi: un prodotto è "buono" quando al suo ottenimento hanno concorso qualità della carne, adeguatezza del metodo produttivo, corretta salagione, vocazione del territorio, stagionatura adeguata, clima favorevole e così via.
In merito alla salatura, va aggiunto che l'abilità del norcino consiste nell’utilizzare il minimo indispensabile di sale per conservare il salume nel tempo. Pertanto, un prosciutto stagionato "dolce" è il frutto di una sapiente dosatura di sale e non di una salatura insufficiente. La "dolcezza" è gioco forza particolarmente spiccata nei prodotti delle regioni più fredde, dove la dose di sale necessaria per la conservazione è contenuta; di conseguenza, il sapore più salato marca i salumi delle regioni più calde che, per essere conservati, richiedono quantità di sale più elevate.
La dolcezza, dunque, è un valore relativo, che varia con il variare della latitudine e che non va considerato, quindi, come unico metro di misura per giudicare il pregio di un prosciutto.
Detto questo, c'è però da mettere in guardia il consumatore che acquistando del prosciutto crudo sì senta offrire una scelta tra una tipologia dolce ed una tipologia "di montagna", cioè più saporita (per non dire salata). Bisogna sapere che la denominazione "prosciutto di montagna" è fuorilegge (decreto legislativo n° 228/2001) se il prosciutto non viene stagionato nelle aree di montagna (600 metri s.l.m. nell'Italia settentrionale e 700 metri s.l.m. nell'Italia centro-meridionale) e certificato che provenga da lì. Perciò un prosciutto di montagna, al limite, non dovrebbe abbisognare mai di abbondante salatura.
Dal salumiere un buon prosciutto crudo italiano è facile riconoscerlo. Tradizionalmente il suino italiano, di qualsiasi razza, ha una stazza ben possente al momento della macellazione. Il prosciutto derivato, a fine stagionatura non deve pesare meno di otto chilogrammi. Bisogna perciò diffidare di quei prosciutti piccoli, spesso già disossati, che giungono in Italia congelati e sono pronti in soli tre o quattro mesi. Il salumiere fa il commerciante, e il più delle volte risponde alla richiesta del consumatore che richiede sempre di più quella tipologia perché è coscia dì "suino magro", e perché ha un bel colore rosso (i nitrati aggiunti), salvo a nutrire qualche dubbio quando lo sì mangia; non ha profumo, ha un sapore piuttosto neutro e di carne fresca; le fette sono appiccicose sia a causa della breve stagionatura sia perché è stata utilizzata una coscia scongelata. Come abbiamo visto, l'insensata repulsione verso tutto ciò che è "grasso" sta arricchendo importatori e commercianti "dozzinali"; questo grazie all'ignoranza del consumatore che non apprezza ciò che dovrebbe sapere: all'acquisto del prosciutto crudo il profumo deve essere intenso, il grasso di colore bianco, la fetta più rosa che rossa e, al taglio, deve tendere ad arcuarsi, non ad appiccicarsi; il sapore è spiccato e caratteristico.
L'invasione di prosciutti ricavati da quelle "coscette" congelate sta producendo non solo uno scadimento di qualità, un raggiro economico per il consumatore e un'emarginazione dei produttori nazionali qualificati, ma anche un appiattimento dei gusti.
Un prosciutto estero che non è certamente quello da poco descritto, è il prosciutto crudo spagnolo. La Spagna è il maggior produttore mondiale di prosciutti stagionati.
Lo "Jamon Serrano" è ottenuto utilizzando le cosce di "maiali bianchi" derivati da razze Landrace, Duroc, Large White e loro incroci. L'alimentazione è naturale con una percentuale in cereali del 70%, la salagione è effettuata con sale marino. Con una "S" sul prosciutto sì garantisce la migliore qualità.
La differenza tra i prosciutti crudi spagnoli e quelli italiani, è nel processo di stagionatura: i prosciutti spagnoli sono sottoposti a una temperatura di 24-34°C che, simulando il caldo dei mesi estivi spagnoli, asciuga il prosciutto e concentra il sapore, risultando più asciutti, meno dolci e con uno spiccato retrogusto rispetto a quelli italiani. Il prosciutto "Jamon de Teruel" è ottenuto da "maiali bianchì": il primo mese e mezzo sono alimentati con latte e per i seguenti sei mesi e mezzo con alimenti solidi. Devono essere macellati almeno a otto mesi e a un peso vivo di 115-130 chilogrammi. Dopo la stagionatura (effettuata a 800 metri s.l.m.) il prosciutto deve pesare finalmente 8-9 chilogrammi. Al taglio, il colore è rosso brillante con il grasso infiltrato parzialmente nella parte magra ed il gusto è delicato, non salato.
Il prosciutto "Jamon Iberico" è il maiale iberico tradizionale, chiamato anche "Pata Negra", per il colore nero dello zoccolo ungulato del maiale. I prosciutti a denominazione di origine che vengono prodotti con queste cosce sono di tre tipi.
Cerdo (maiale) de bellota - etichetta rossa; rappresenta il 45% della produzione, viene alimentato nei primi mesi con mangimi a base di cereali e poi con sole ghiande (bellota) ed erbe fino a circa 18 mesi con un peso alla macellazione di circa 170 chilogrammi.
Cerdo de recebo - etichetta verde; alimentato per un certo periodo ad erba e ghiande e poi portato al peso di macellazione con mangimi.
Cerdo de cebo - etichetta gialla, è allevato al chiuso con soli mangimi.
Tutte e tre le tipologie, seguono la stessa filiera di produzione. La prima fase di lavorazione (coscia intorno ai 10-12 Kg), è la salagione. Si cosparge di sale, si impila a strati su bancali di acciaio e poi, dopo un lavaggio in acqua tiepida, viene appesa nei locali di asciugatura (secaderos). Questo periodo dura circa sei mesi dove l'ambiente naturale consente al grasso esterno di sciogliersi e penetrare all'interno della coscia. Segue la fase di maturazione in cantina a temperatura di circa 12- 14°C dove rimangono per almeno 10-12 mesi. Il peso finale sarà di circa 7-8 Kg, la forma è allungata, il colore è rosa purpureo ed il sapore è dolce, leggermente salato con un caratteristico aroma.
Consigli per gustare il prosciutto iberico.
Un prosciutto stagionato naturalmente esprime al meglio la propria qualità se viene affettato sottilissimo, in fette quasi trasparenti. In questo modo la superficie esposta all'aria è più elevata permettendo di emanare l'intero aroma.
Il prosciutto deve essere tagliato a mano con coltelli lunghi, sottili e flessibili con lama stretta.
A contatto con l'aria perde il suo aroma: affettarlo solo al momento del consumo.
Per evitare che si asciughi eccessivamente, il prosciutto dovrà essere coperto con pezzi di grasso del prosciutto stesso oppure con carta stagnola o oleata coperta di lardo.

giovedì, aprile 13, 2006

E' Pasqua nel mondo: curiosità,tradizioni,ricette e analogie in Europa

Italia
Nel nostro Paese, le tradizioni pasquali si differenziano da una regione all'altra. Da Nord a Sud è un susseguirsi di processioni, riti sacri e feste popolari.
A Firenze, il giorno di Pasqua si festeggia con l'accensione del fuoco sacro e lo "scoppio del carro", uno storico calesse trainato da buoi bianchi inghirlandati e scortato da armati, musicisti e sbandieratori.
A Enna, come in gran parte della Sicilia, si celebrano cerimonie religiose e folcloristiche durante tutta la Settimana Santa. Particolare interesse suscitano le sfilate in costume medievale delle singole Confraternite verso il Duomo.
Nelle tradizioni culinarie italiane, immancabile l'agnello pasquale, la distribuzione delle uova di cioccolato e i dolci a forma di colomba.

Agnello con patate e carciofi
Agnello pasquale
Capretto al forno
Capretto con carciofi in fricassea
Colombine al gelato
Fave carciofi e piselli (vignarola)
Pastiera napoletana
Pizza di ricotta
Risotto primavera
Sformatini di carciofi con uova colorate e insalatina da taglio
Strudel di carciofi
Torta pasqualina
Zuppa di fave
Zuppa di piselli

Spagna

La tradizione pasquale a Barcellona è sentita soprattutto durante la domenica delle Palme, in cui si ricorda l'ingresso di Gesù nella città di Gerusalemme, dove fu accolto con palme e rami d'ulivo. Tempo fa i rami di palma venivano tagliati, le foglie intrecciate e messe da parte in un luogo scuro e umido, quindi veniva mantenuto il loro originale colore bianco con lo zolfo. Le palme pasquali dono fatte da rami intrecciati, ma ci sono anche i "palmons" ossia rami interi che vengono portati dai bambini in chiesa perché siano benedetti. Esse vengono decorate con un rosario di zucchero e dolci. E' usanza appendere alle porte e alle finestre palme e "palmons" per proteggere la casa da streghe e spiriti maligni.

In Catalogna, è costume mangiare una torta pasquale, chiamata "Mona", decorata con uova di cioccolato, piume e una piccola figura di cioccolato che rappresenti o un personaggio noto ai bambini o uno proveniente dal mondo delle fiabe. Questo dolce viene tradizionalmente dato al proprio figlioccio dal padrino
La ricetta è molto semplice, facile e veloce da preparare e adatta soprattutto per i bambini: che poi somiglia molto al dolce tipico del sud Italia.
INGREDIENTI: (per la base) 4 uova 150 gr di zucchero 150 gr di farina 20 gr di mandorle in polvere 1 bustina di lievito per dolci 2 chiare d'uovo 50 gr di zucchero La scorza grattugiata di un limone (per il ripieno) Un vasetto di marmellata di pesche (per la glassa) 250 gr di cioccolato fondente 125 gr di burro 6 ovetti di cioccolato
PREPARAZIONE: Battete 4 uova con 150 gr di zucchero fino a renderle una crema morbida e spumosa e, quindi, lentamente aggiungete la farina mischiata con il lievito. Lavorate il tutto in modo che non rimangano grumi e, a questo punto, incorporate le mandorle tritate e ridotte in polvere. Nel frattempo, montate a neve le chiare mescolandole con 50 gr di zucchero e aggiungetele al composto precedentemente preparato mescolando il tutto con un cucchiaio partendo dal basso verso l'alto. Imburrate e infarinate una tortiera, versatevi la crema e cuocete in forno a 180° per circa 45 minuti. Una volta pronto, sfornate, lasciate raffreddare, tagliate in due la torta (l'aspetto sarà molto simile a quello del Pan di Spagna) e farcite all'interno con la marmellata di albicocche. A parte, sciogliete il cioccolato fondente a bagnomaria e, una volta fuso, mescolatelo al burro (125 gr) lasciato ammorbidire precedentemente lavorando il tutto a lungo con un cucchiaio. Fate raffreddare e, quindi, con questa glassa ricoprite la torta già farcita con la confettura. Potrete completare le decorazioni aggiungendo gli ovetti di cioccolato e della panna montata. Al posto della glassa al cioccolato, potrete anche utilizzare la glassa bianca che si prepara mescolando lo zucchero con l'acqua.

Menu di Pasqua Spagnolo

Tortilla de Patata Spanish
Rosquillas de Semana Santa il favorito piatto tradizionale di Pasqua!
Vinegrette di sherry invecchiato
Agnello, scalogno arrostito e spiedi del chorizo con Rioja Vinaigrette
Torta di arancio

Germania

In tedesco si chiama "Ostern" probabilmente dal nome anglosassone "Eostre" della dea della primavera. Gli aspetti religiosi sono simili a quelli italiani, la festa pasquale in Germania è felicità per la resurrezione di Cristo, ed insieme per il ritorno della primavera. Le scuole chiudono per circa tre settimane.
Nessuno lavora il venerdì Santo, sabato e domenica di Pasqua. In questo giorno sacro in cui il bene prevale si attribuisce all'acqua e al fuoco la proprietà di purificare, di favorire la fertilità dei campi, di smascherare i malefici.
I fuochi di Pasqua, sono un costume ancora vivo specialmente nella Germania settentrionale, e offrono un incantevole spettacolo notturno. Il fuoco di Pasqua deve essere acceso o con la silice o strofinando due pezzi di legno, o con una grossa lente; qualche volta i lumi delle chiese vengono spenti e poi riaccesi con la fiamma di questo "fuoco sacro".
Anche alle ceneri vengono attribuite proprietà divine: la sera, soprattutto in campagna, si fanno dei fuochi, dove i contadini bruciano tutti rami secchi che trovano e che simboleggiano la fine dell'inverno e la venuta della primavera.
La domenica di Pasqua le famiglie fanno insieme la prima colazione. I genitori nascondono i cestini di Pasqua con dolci, uova ed i piccoli regali. Le uova, dipinte a mano e decorate con disegni tradizionali, vengono scambiate fra gli amici. Tempo fa,era abituale in molte regioni che le ragazze del villaggio si presentassero ai loro corteggiatori con un uovo rosso.
Per i bambini il simbolo della Pasqua è un coniglietto che la sera prima nasconde le uova nel giardino. Le finestre vengono abbellite con disegni di coniglietti, uova e altri motivi. Nei vasi si mettono alcuni rami che vengono poi addobbati. La domenica di Pasqua è il giorno in cui i bambini vanno alla ricerca delle uova di cioccolato nascoste dai genitori nel giardino o in casa.Molti usano mangiare pesce il Venerdì Santo.Il pranzo pasquale è quasi sempre a base di agnello e anche il dolce tradizionale ha la forma di un agnello

Francia

In francese di chiama "Paques".
La celebrazione principale si svolge il Venerdì Santo con una nota solenne. Le campane delle chiese non suonano per tre giorni a partire dal Venerdì Santo fino alla domenica di Pasqua: questo in segno di dolore per la crocifissione di Cristo.
Nella prima mattina di Pasqua i bambini corrono veloce nei giardino per guardare le campane che volano nuovamente verso casa. Al loro ritorno, i bambini troveranno le piante di sambuco che nascondono le uova di cioccolato.
Attorno alla fine del '700, veniva messo da parte l'uovo più grande, che doveva essere destinato al re, che a sua volta lo affidava a maestri della pittura o agli orafi migliori, arricchendoli di pietre preziose, smalti o gemme, trasformandolo in un uovo gioiello.


Gran Bretagna

In inglese si chiama "Easter"
In Inghilterra, una delle cerimonie più sentite è quella del Giovedì Santo, giorno dedicato alla carità. A Londra nell'abbazia di Westminster vengono donate ai poveri borse di denaro. Le borse, vengono distribuite dal Sovrano su di un vassoio d'argento, dopo la cerimonia religiosa.
Il Venerdì Santo vive ancora l'antichissima tradizione di mangiare dolci a protezione contro il fuoco. A Preston le uova colorate si fanno rotolare su di un prato o lungo una strada, fino a quando tutti i gusci non siano stati spezzati. Altra tradizione è quella di contendersi le uova e le torte con battaglie, combattute principalmente da ragazzi.
La Pasqua anche è celebrata con lo scambio di uova e altri regali ingegnosi. In particolare si creano cofani o cestini di Pasqua, contenenti mini uova o grandi giunchiglie. I bambini a volte partecipano alle gare organizzate dai ritrovi comunali locali per eleggere il "cofano più bello" e vincere un uovo di Pasqua.
Come in Germania, anche il coniglietto fa parte della tradizione pasquale. I negozi ne hanno a migliaia e la gente li compra per regalarli. Altra usanza culinaria è quella degli "Hot-cross buns", panini caldi che si mangiano il Venerdì Santo. Sono sandwich dolci alla frutta con delle croci sulla parte superiore: i negozi ne vendono migliaia nella settimana precedente la Pasqua.
Il nome deriva dal fatto che sopra a ciascuna di queste focaccine è disegnata con la glassa una croce che ricorda la Passione e la Morte di Cristo sulla croce. Una leggenda narra che un tempo una vedova, madre di un marinaio, avesse la consuetudine ogni anno di preparare questi dolcetti per il ritorno del figlio dai suoi lunghi viaggi per mare. Quando un giorno, però, questi non fece più ritorno, inghiottito dai flutti dell'oceano in tempesta, la vedova, sempre secondo quanto si dice, continuò tutti gli anni a preparare gli Hot-Cross Buns che si accumularono così fino alla morte della donna. Ora la sua casa è un pub (The widow's son, Il figlio della vedova) e a Pasqua il proprietario prepara le focaccine e le vende ai clienti devolvendo parte del ricavato alla Società Britannica dei Marinai. RICETTA TIPICA E GOLOSA DI QUESTI DOLCI? VI CONSIGLIO FIORIDIZUCCA.BLOGSPOT.COM CHE MI HA DATO ISPIRAZIONE PER QUESTO POST!
Altra usanza tipicamente inglese è quella di comprare vestiti nuovi da indossare la domenica di Pasqua

Esiste anche una filastrocca che si intitola proprio Hot Cross Buns che i piccoli anglosassoni imparano a memoria nel periodo pasquale e durante la primavera che recita più o meno così:
Hot cross buns!
Hot cross buns!
One a penny,
Two a penny,
Hot cross buns!
If you have no daughters,
Give them to your sons;
One a penny,
Two a penny,
Hot cross buns!

Danimarca
A Pasqua, in Danimarca, la tradizione vuole che tutto sia colorato di giallo, dalle candele alla tovaglia, mentre le case vengono decorate con rami fioriti e uova dipinte.
Tradizioni antiche usavano, per l'inizio della Settimana Santa, a dimostrazione del rispetto a Gesù ed alle sue sofferenze, mettere al posto dei batocchi di metallo dei batocchi in legno nelle campane delle chiese per attutire il suono.
Per la maggior parte dei danesi la Pasqua oggi significa primavera, narcisi ed altri fiori da bulbo, rami decorati, conigli pasquali e agnelli - e naturalmente uova di cioccolato.
Durante la notte tra la vigilia e Pasqua i genitori nascondono le uova colorate attorno alla casa, che i bambini cercano e raccolgono il mattino seguente.


Finlandia
Curiosità e tradizioni
In finlandese si chiama "pääsiäinen".
A Pasqua, i finlandesi accolgono la primavera, anche se essa cade alla fine di marzo quando, in aprile, l' inverno ancora regna. Molto prima di Pasqua, i bambini piantano i semi del loglio in piccoli vasetti. L' erba verde è un sicuro segno della primavera, anche se germogliano soltanto sui davanzali.
I salici sono antiche decorazioni di Pasqua ed i ramoscelli della betulla sono disposti in vasi. Al giorno d'oggi i tulipani, i gigli ed le giunchiglie vengono portati dal continente, infatti questi "particolari" fiori sono fatti a mano, con carta velina e piume tinte.
Il significato della Pasqua cristiana non è molto sentito in Finlandia in quanto l'86% della popolazione appartiene alla chiesa Evangelica Luterana e quindi è la ricorrenza è semplicemente un giorno di vacanza.
La tradizione vuole che le notti tra il venerdì e la domenica di Pasqua, le streghe escano dai loro nascondigli e volino nel cielo.La Pasqua in Finlandia ha gli stessi riti e tradizioni della vicina Svezia. Durante il pranzo pasquale, si mangiano il "Pasha" a base di formaggio e il "Maemmi", il tradizionale budino pasquale di segale.

Olanda
in olandese si chiama "Pasen" o "Pasen Zontag".
In tutto il paese la Pasqua è celebrata come una grande festa di primavera. La gente si prepara per il pranzo di Pasqua in anticipo, decorando le uova colorate con i fiori e si usa appendere una corona decorata alla porta di casa.
Il pane dolce farcito con uva passa ed il ribes, è uno dei piatti favoriti della festività. Anche qui, come in Germania, il coniglietto pasquale nasconde in giardino le uova sode colorate che poi i bambini cercheranno per tutta la mattinata
La maggior parte della gente appende una corona decorata alla porta di casa. Si pitturano le uova che poi vengono appese ad un albero nel giardino. Una delle specialità culinarie di questo periodo è il "Paasbrod", un buonissimo pane dolce pieno di uvetta.

Svezia
In svedese si chiama "Påskdagen"e la maggior parte delle celebrazioni avvengonodurante la settimana santa che precede la domenica di Pasqua.
Il giovedì santo (o in alcune regioni il sabato) le bambine si vestono da Streghe di Pasqua, ossia befane con grembiuli e scialli scuri, labbra e guance rosse, e viaggiano da porta a porta (stile Halloween) offrendo disegni fatti a mano in cambio di dolci.
Questa tradizione risale al medioevo e deriva da una vecchia credenza svedese che narra come le streghe fossero più potenti e distruttive durante la settimana santa. La domenica delle Palme è celebrata con le fronde della palma, mentre la vigilia con i falò. Anche i fuochi d'artificio fanno parte della tradizione.
In tutto il paese l' uovo, simbolo di vita e resurrezione, è presente in tutti gli alimenti e nei giochi di Pasqua. Ogni famiglia partecipa a feste per la colorazione delle uova. I concorsi di decorazione dell' uovo di Pasqua sono l'attività preferita dei ragazzi e ragazze più giovani.
Durante il giorno delle Palme vengono benedetti i gattici (rami del pioppo bianco con le gemme che assomigliano alla coda di gatto) e la domenica di Pasqua, gli svedesi festeggiano con un grande pasto mattiniero con uova sode con il guscio colorato, pane, dolci e caffè.

Grecia
In greco e latino si chiama "pascha"
La Pasqua greca, è la manifestazione religiosa più sacra e importante del paese. Molte sono le tradizioni che legano insieme le diverse generazioni durante queste festività.
La settimana santa è dedicata al digiuno, e durante i 40 giorni di preparazione possono essere mangiati soltanto alimenti naturali. Niente carni, latticini, pesci, o pollame. La domenica delle palme, che è il primo giorno della settimana santa, sono serviti soltanto piatti di pesce.
Il giovedì santo vengono colorate le uova di un rosso profondo, ad indicare l'anima di Cristo. Queste vengono utilizzate sia come decorazione per lo "sweet-bread" oppure, la domenica di Pasqua durante la cerimonia, vengono rotte e aperte in ricordo del miracolo della rinascita e della resurrezione di Gusù. Il proprietario dell'ultimo uovo rotto viene considerato fortunato.
Nella notte di Pasqua vengono suonate le campane. I fedeli si recano in chiesa, che è tenuta al buio, ed accendono una candela che successivamente porteranno a casa.
Il pranzo pasquale inizia intorno a mezzogiorno per prolungarsi fino alla sera. Il sabato prima di Pasqua, i cibi che saranno serviti la domenica vengono portati in chiesa e benedetti dal prete.
I greci festeggiano l'interruzione del digiuno con un grande pranzo composto da alimenti tradizionali come la "soupa mayeritsa" accompagnata da riso alla greca, le uova colorate di rosso, il pane pasquale e la tipica "Maghiritsa", una zuppa fatta con le interiore dell'agnello.

Russia
Per la Chiesa ortodossa russa la Pasqua è la festa più importante dell'anno e nelle città e nei villaggi la si celebra con grande solennità: la messa di mezzanotte, che termina con la scambio di un triplice bacio rituale e un canto composto da inni di esultanza, mentre tutte le chiese scampanano.
Lunghe processioni escono da ogni tempio, s'accendono tutte le luci, e fuochi d'artificio; nelle campagne il corteo dei fedeli, una volta ultimata la messa, si avvia con i ceri vacillanti verso il cimitero per rendere onore ai defunti.
Nella cittadina di Sagorsk, il rito pasquale inizia a mezzanotte di sabato con una processione attorno alla cattedrale. La mattina della domenica le famiglie si recano sulle tombe dei parenti e lì consuma un picnic. Il banchetto è composto da diversi tipi di carne, pesce e funghi. Piatto tipico è il "Pabcha", una pietanza sostanziosa a base di quark e il panettone pasquale "Kulitch" accompagnato dalla ricotta dolce. In Russia le uova sode vengono colorate di rosso, simbolo di nuova vita ottenuta mediante il sacrificio di Cristo.
Per il popolo Russo tutti i riti e le festività legate alla Pasqua sono un saluto alla primavera, un segno d'esultanza per il suo arrivo, e in questo periodo, si liberano le bestie nei pascoli, e ogni contadino per fare ciò usa un ramoscello d'olivo. Il Pope benedice i pastori e santificava le mandrie. I giovani vanno in campagna per spogliare le betulle con i quali compongono delle corone con le quali ornano la testa.

AUGURI A TUTTI!

mercoledì, aprile 12, 2006

Ricetta: Pa amb tomàquet

Lo sapevate che parlare del pa amb tomàquet è come aprire in dibattito di alta gastronomia che congiunge quasi tutti i paesi del Mediterraneo? Almeno: Spagna ed Italia. Una vera e propria prelibatezza, solo al pensiero viene l'acquolina in bocca!
Potremmo andare avanti giorni e giorni su come, perchè, quando e con cosa; i migliori cuochi potrebbero sbizzarrirsi con episodi, ricette, indicazioni, segreti,...
Ma sapete di cosa sto parlando? Di Pane e Pomodoro, punto.


Pa'n tomaquet
Conosciuto anche come pa amb tomàquet, questa semplice ricetta contadina prevede una fetta di pane (rigorosamente casereccio) sulla quale stendere, quasi spalmandoli, rossi e maturi pomodori. Un filo d'olio e pochissimo sale completano la ricetta più amata dai catalani, i quali le riconoscono un posto d'onore nella loro tradizione. In alcuni ristoranti gli ingredienti sono serviti separatamente per consentire a ciascun cliente di preparare la propria fetta al pomodoro secondo il piacere personale.

Ci sono alcune scuole di pensiero ed alcuni attribuiscono l'invenzione agli operai di Barcellona i quali hanno elaborato una prelibatezza negli anni '20 utilizzando i pomodori coltivati vicino alle fabbriche uniti al pane duro che aveveno come pranzo. Lo scopo era di ammorbidire la pagnotta. E' una spiegazione interessante che rappresenta tutta la semplicità di questa ricetta, come semplici sono gli ingredienti.
Strano come ora sia diventato bandiera della gastronomia catalana. Esistono anche fiere su questo argomento.
Il pane e pomodoro in Spagna si gusta dalla colazione alla cena.
Tipica tapas abbinata a prosciutto iberico tagliato a mano o gustosi fuet, salami bislungi che si sciolgono in bocca... sono la sua morte, soprattutto utilizzando un pane casereccio leggermente tostato in modo che anche i grassi dell'olio e prosciutto o salame si uniscano dolcemente.
E questo me ne fa' già più un piatto spagnolo perchè io pane e pomodoro lo mangiavo buonissimo anche a casa mia!
Non so voi ma io sto controllando l'orologio che segna 11,50.

Articolo: Crisi del comparto del Prosciutto di Parma

Spesso mi chiedono la differenza tra il prosciutto iberico spagnolo e il San Daniele o comunque il prosciutto italiano e quando dico che gli spagnoli ci hanno insegnato a fare il prosciutto...lo scetticismo dilaga ed inizio a sentire cantare l'Inno Nazionale Italiano. Ma è vero.
Gli spagnoli sono dei veri maestri ed intenditori. Basti pensare agli allevamenti e il trattamento dei loro amati cerdi iberici.
Da noi sembra tutto artificiale, anche il grasso del prosciutto...sfido ad accantonare nel piatto con faccia schifata quello così gustoso e prezioso di un bel Patanegra (ma Patanegra come si deve, mi raccomando, perchè le imitazioni sono anche qui parecchie: dalle zampe piturate di nero palesemente....).
Che soddisfazione il vedere le facce alla degustazione della prima fetta!...
Vero è che il Patanegra ed il Serrano spagnolo ultimamente sono diventati una moda nel nostro paese...forse non proprio ultimamente.
Di seguito un articolo di poco più di un anno fa' relativo al prosciuto di Parma, ... a me viene in mente il mio amico Bruno che anni fa' mi ha fatto visitare con così amore ed orgoglio un allevamento di maiali a Parma appunto.
Fatto sta che in italia c'è voluto il calo delle vendite per far ricercare alla qualità...cosa hanno ricercato fino ad ora?

Gloria


Presentato dal Consorzio il progetto strategico per fare fronte alla difficoltà di assorbimento del mercato

Parma, 31 gennaio 2005 - Il valore di cessione del Prosciutto di Parma stagionato continua a diminuire, creando fortissime preoccupazioni nel comparto. E' per questo che il Consiglio di Amministrazione del Consorzio del Prosciutto di Parma ha deciso di intervenire, mettendo a punto un progetto strategico per il rilancio dell'immagine e del valore del Prosciutto di Parma.

Negli ultimi 4 anni le cosce avviate alla produzione tutelata sono cresciute complessivamente dell'11%, determinando un consistente aumento di offerta di prodotto sul mercato. Nel contesto di una congiuntura economica sfavorevole, caratterizzata da una progressiva riduzione dei consumi alimentari, si è assistito ad una crescente difficoltà di assorbimento di Prosciutto di Parma da parte del mercato, soprattutto in ambito nazionale.

La contrazione delle vendite ha ovviamente comportato un conseguente significativo calo del prezzo del prodotto stagionato che non ha consentito di remunerare il costo della materia prima. Il fenomeno si è particolarmente acuito nell'ultimo biennio ed anche oggi, nonostante un prezzo della materia prima inferiore rispetto al recente passato, il valore di cessione del prodotto finito continua a diminuire, generando fortissime preoccupazioni in tutto il comparto. In tale contesto, non è invece calato il prezzo del prodotto al consumatore finale. Solo il prodotto pre-confezionato registra una persistente crescita delle vendite ed anche le esportazioni verso taluni mercati terzi mostrano incoraggianti segnali positivi.

Alla luce di quanto sopra, il CdA del Consorzio ha unanimemente convenuto di mettere a punto un progetto strategico per il rilancio del Prosciutto di Parma.

Tale progetto, anziché essere fondato direttamente sulla “limitazione delle quantità prodotte” ha come punto di riferimento fondamentale il concetto di qualità del prodotto.

“Innalzare ulteriormente la qualità del Prosciutto di Parma ci è sembrata la strada migliore per predisporre una efficace programmazione della produzione - ha affermato Stefano Tedeschi, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma. In questo modo, non solo riusciremo ad affrontare il problema della sovrapproduzione, ma allo stesso tempo garantiremo al consumatore un prosciutto ancora migliore”.

Il Consorzio di tutela ha quindi sottoscritto un accordo con tutti i rappresentanti della filiera,: allevatori, macellatori e confezionatori, per un'azione di programmazione quali-quantitativa in grado di rispondere prontamente alle difficoltà del comparto.

Il primo passo è stato quello di prolungare il periodo minimo di stagionatura del prosciutto, portandolo a 12 mesi (in precedenza i prosciutti “piccoli” potevano essere marchiati a 10 mesi).

Si è inoltre previsto di intervenire su alcuni parametri qualitativi che dovranno portare ad un miglioramento della materia prima, dando mandato all'Istituto Parma Qualità - l'istituto di certificazione che ha il compito di controllare tutte le fasi produttive della Dop Prosciutto di Parma - di predisporre un apposito progetto operativo.

E' allo studio anche la possibilità di incrementare il peso minimo delle cosce fresche da avviare alla produzione tutelata, così come quella di contenere il livello massimo del sale nei prosciutti stagionati.

Il Consorzio ha ottenuto un'attiva e condivisa partecipazione al progetto da parte di tutta la filiera, credendo fermamente che, per ottenere risultati eccellenti - cioè per innalzare ulteriormente la qualità - sia indispensabile coinvolgere tutti gli attori del processo produttivo, seguendo scrupolosamente tutto il “percorso” del Prosciutto di Parma, dalla materia prima al marchio a fuoco.

Il programma consortile si sposa egregiamente con il progetto di valorizzazione di tutti i tagli della carcassa del suino che dovrebbe scaturire prossimamente dal riconoscimento della DOP Gran Suino Padano.

Molte altre sono le azioni previste da questo programma di rilancio:

intensificazione delle iniziative di comunicazione sulle valenze del prodotto rivolte al consumatore nel mercato nazionale.
apertura di nuovi mercati e sviluppo di programmi di valorizzazione e promozione del prodotto all'estero, con particolare riferimento ai mercati emergenti. A tale proposito ricordiamo che la Commissione Europea ha approvato il progetto di promozione triennale in favore di Prosciutto di Parma e Parmigiano-Reggiano negli USA. Si tratta del progetto che ha ottenuto il maggior finanziamento comunitario: 2 milioni di euro, a fronte di un investimento complessivo di 4 milioni.
attuazione di iniziative di promozione in collaborazione con il settore della distribuzione e messa in atto di azioni deterrenti delle pratiche svalorizzanti adottate da taluni operatori commerciali (ad esempio, aste on-line).
intensificazione delle azioni in favore del prodotto preconfezionato e maggiore evidenziazione del nome del produttore sulle etichette.
implementazione delle iniziative in materia di sicurezza alimentare, con particolare riferimento all'attività di ricerca scientifica ed ai sistemi di autocontrollo aziendale (manuale HACCP).
messa a punto di nuovi sistemi per prevenire le contraffazioni - studio di nuove modalità di marchiatura - e per garantire una tracciabilità completa tramite l'uso di tecnologia avanzata - microchip e tag per identificazione in radio frequenza.
rafforzamento dell'attività di vigilanza sulla commercializzazione del prodotto attraverso specifiche iniziative nelle aree a maggiore rischio di uso illecito della denominazione.
implementazione di azioni di tutela della Dop e del marchio sui mercati internazionali.
sollecitazione alle Autorità locali per dare vita in tempi brevi al Distretto Agroalimentare del Prosciutto di Parma.

“Questo programma di rilancio - conclude il presidente Tedeschi.- rappresenta non solo uno strumento efficace per rispondere alle difficoltà del comparto, legate alla sovrapproduzione; ma anche un'opportunità per offrire al consumatore un prodotto migliore ed ulteriori garanzie in termini di sicurezza alimentare e tracciabilità, preservandolo dal rischio di inganni e frodi”.

Fonte: http://blogs.san-lorenzo.com/sl/2006/01/prosciutto_in_crisi.html#comments

martedì, aprile 11, 2006

Ricette: Muffin versione bavarese


Muffin alla birra
420g farina bianca
5 cucchiaini lievito
1/2 cucchiaio di sale
1/2 cucchiaio pepe
2 cucchiai di zucchero
0.5 l birra
50 g formaggio cheddar o di Emmentaler
Imburrare le formine dei muffin e passare la farina. ALtrimenti usare la carta da forno.
In una ciotola unire la farina, lievito, sale, pepe e zucchero con attenzione.
Unire successivamente all'impasto la birra, man mano, cercando di non impastare anche la schiuma. L'impasto deve risultare umido.
Riempire le formine e coprire con pezzettini di formaggio.
Mettere in forno a 180°C per 20-25 minuti fino a farli diventare dorati. Servire caldi.
Ma qui ho bisogno un aiuto, cosa gli abbiniamo?
Maa... giuro che questi non sono i miei muffin!!!!!

Ricetta: Involtini di Chorizini e Mostarda Mantovana

foto e ricetta da lombardi in dettaglio.it

Che ne dite di unire il gusto spagnolo dei Chorizini freschi con quello italiano della Mostarda Mantovana (vedi post ITALIA: mostarda mantovana)? Bene, proviamo a vedere cosa esce...

200 g Chorizo (salsiccia fresca speziata),
2 cucchiai da tavola di pane bianco,
bagnato con il latte e strizzato,
2 tuorli,
2 cucchiai da tavola di parmigiano grattugiato,
sale e pepe,
1 kg di scaloppine ,
300 g di Mostarda, a scelta a seconda dei gusti, io consiglierei quella di pere ed anguria bianca
¼ di tazza di burro,
¼ di tazza di vino bianco secco.

Mescolate insieme la carne della salsiccia, il pane, i tuorli e il parmigiano.
Salate e pepate a piacere e mescolate bene.
Battete le scaloppine leggermente e spalmate su ogni scaloppina la carne della salsiccia.
Inoltre su ognuna versate 1 cucchiaino da tè di mostarda tagliata a pezzettini.
Arrotolate le scaloppine e legate ogni involtino con un pezzo di spago.
In una padella scaldate a fuoco medio il burro e cucinate gli involtini per 15 minuti, girandoli spesso affinché si rosolino in modo uguale in tutti i lati.
Togliete gli involtini dalla padella e posateli su un piatto a parte.
Aggiungete il vino alla padella e a fuoco lento mescolate bene.
Aggiungete 2 cucchiai da tavola di acqua, rimettete gli involtini nella padella e cucinate a fuoco lento per 10 minuti, aggiungendo se necessario un po' d'acqua per evitare che gli involtini si attacchino al fondo della padella.
Servite con il resto della Mostarda di Frutta.

Ricetta: Capriolo in salmi' con salsa di mirtilli rossi

Ingredienti:

1 kg. di polpa di capriolo

100 g. di marmellata di mirtilli rossi
"Specialità di Schwartau" (info al post Germania:yellobell,peppersweet,farine, marmellate)

1 cipolla
1 foglia di alloro
6 dl. di vino rosso
1 cucchiaino di bacche di ginepro
2 cucchiai di grappa
1 dl. di panna
60 g. di lardo
1 cucchiaio di succo di limone
farina
sale

Preparazione:
Tritate la cipolla e tagliate a pezzi la polpa di capriolo.
Mettete la cipolla e il capriolo in una terrina, unite l'alloro, il rosmarino, le bacche di ginepro, il vino e lasciate riposare per 12 ore.
Sgocciolate i pezzi di carne, infarinateli e fateli rosolare in un tegame con il lardo tritato, regolate di sale, bagnate con la marinata e fate cuocere sul fuoco basso per circa 3 ore.
Mettete la carne in una terrina, passate il fondo di cottura al setaccio, incorporate la panna e versate la crema sul capriolo.
Unite alla marmellata il succo di limone e la grappa e servite la salsa a parte.

lunedì, aprile 10, 2006

Ricetta: Asparagi bianchi ripieni di Cecina de Leòn

Oggi iniziamo con le ricette ed ho scelto di partire con alcune ricette di Cecina de Leòn non molto conosciuta in Italia a parte per gli esperti e gli appassionati di cucina spagnola.
Si tratta di un prodotto davvero unico nel marcato spagnolo.
Per darvi un'idea e quindi fare un paragone con i prodotti italiani, è una bresaola dal sapore caratteristico, leggermente salata e poco fibrosa.



La ricetta


Si scelgono tre asparagi grossi e si tagliano per la metà.
Si riempono con delle fette di Cecina di León.
Si passano nella farina e le uova e si friggono.
Soffriggere la cipolla e l’aglio, quando sono ben stufati aggiungere due fette di Cecina sminuzzate, un cucchiaio di farina per ispessire e un bicchiere di brodo di verdure, lasciando cuocere per alcuni minuti.
Aggiungere questa salsa al centro degli asparagi.

mercoledì, aprile 05, 2006

ITALIA: mostarde mantovane e tagliatelle dai gusti particolarissimi

Le specialità golose dall’Italia


Mostarda Mantovana

Confetture extra di verdure

Composte all’Aceto balsamico

Gelatine di vino

Gelatine di frutta

Per accompagnamenti a formaggi, carni, salumi, pesci, dolci ma anche come ingredienti per ricette fantasiose.

Composte all’Aceto balsamico
Composta di fragole all’aceto balsamico - Con formaggi freschi di capra o latte vaccino, dolci al cucchiaio.
Composta di zucca all’aceto balsamico - Con formaggi a latte vaccino di media stagionatura.
Composta di amarene all’aceto balsamico - Con formaggi freschi di capra o latte misto. Delizioso con yogurt.
Composta di prugne all’aceto balsamico - Con formaggi erborinati, arrosti di maiale.

Confetture extra di verdura
Sciroppata di zucca e zenzero - Con formaggi freschi di capra (robiole e caprini)
Confettura di pomodori rossi - Con formaggi a pasta molle (caprini freschi, mozzarelle, robiole e ricotte di pecora).
Confettura extra di cipolle rosse - Con formaggi stagionati.
Confettura di zucca - Con formaggi saporiti, Grana Padano, Parmigiano reggiano, Castelmagno.
Confettura extra di melanzane - Con formaggi a pasta dolce, Taleggio, Robiola.
Confettura extra di pomodori verdi - Con paté di fois gras, formaggi erborinati.


Gelatine di frutta
Gelatina di mele cotogne - Con formaggi erborinati e stagionati.
Gelatina di fichi - Con scaloppa di fegato grasso, pecorino.
Gelatina di prugne con bacche di ginepro - Con formaggi stagionati e arrosti di selvaggina.

Gelatine di vino
Gelatina di Lambrusco mantovano - Con formaggi a pasta molle di latte caprino o vaccino.
Gelatina di prosecco - Con formaggi freschi delicati, fragole e pasticceria secca.
Gelatina di Marzemino - Dal sapore di frutti di bosco, è una gelatina di vino che accompagna formaggi e carni di selvaggina.
Gelatina di Zabbya (vendemmia tardiva siciliana) - Con formaggi erborinati e paté di fois gras

Golosità
Ciliegie all’aceto balsamico Con prosciutto Patanegra e Serrano, carni bollite.
Ciliegie all’aceto Antica ricetta da servire con bolliti caldi o freddi, salumi di selvaggina o insolite per insalate.
Confettura di pere Con formaggi saporiti, erborinati.
Amarene Con formaggi di capra.
Cotognata con Vino cotto Con formaggi saporiti e piccanti, robiole o ricotte, fette di polenta calda e carni lesse.
Vino cotto Con formaggi freschi di capra, fragole, gelato alla crema.
Confettura extra di fichi Con formaggi erborinati, formaggi stagionati piccanti.
Fichi al ginepro Con formaggi erborinati.
Cotognata Con formaggi saporiti e stagionati.

Mostarda Mantovana
Mostarda di anguria bianca - Con formaggi saporiti e stagionati (Castelmagno), insaccati grassi (lardo).
Mostarda di pomodori verdi - Con formaggi di media stagionatura (Taleggio, Fontina, Asiago, Pecorino).
Mostarda di zucca - Con parmigiano reggiano, tome piemontesi, prosciutto Patanegra e Serrano, spalla cotta.
Mostarda di verdure miste - Con bolliti, arrosti di maiale, formaggi erborinati, formaggi di fossa.
Mostarda di pere - Con salami iberici, finocchiona, grana, bolliti misti.
Mostarda di mele campanine - Con bolliti misti, arrosti.
Mostarda di mele cotogne - Con Grana Padano, Pecorino stagionato.
Mostarda di mandarini - Con bolliti misti, arrosti, formaggi freschi (ricotte, robiole).
Mostarda di prugne - Con formaggi freschi, arrosti di maiale e selvaggina.
Mostarda di peperoni - Con bolliti, arrosti, formaggi di pecora semi stagionati.
Senapata di fichi - Con formaggi erborinati, stagionati e piccanti.
Mostarda di marroni - Con arrosti di carne o selvaggina.
Mostarda di melone viadanese - Con formaggi freschi e bollito.
TAGLIATELLE
Sono italiane, ovviamente, anche le nostre tagliatelle dai gusti accattivanti. Prodotte in Valtellina dalla Sala Cereali, una fondazione conosciuta per i pizzoccheri e per le farine di qualità.
Ma dalla vasta varietà di prodotti Foodbay ha scelto di proporVi:
Le Tagliatelle
Sono tagliatelle ottenute dall’impasto della miglior semola di grano duro con gli ingredienti più tipici della valle alpina.
L’impasto viene laminato per strati successivi mediante rullatura fino ad ottenere una sfoglia sottile che viene tagliata e lavorata a nido.
L’essiccazione avviene con procedimento lento (circa 30 ore) a temperatura inferiore ai 40°.
Sono esenti da antiossidanti, conservanti, coadiuvanti tecnologici e additivi in genere.
Sono disponibili in sacchetti trasparenti da 250g in 4 differenti tipi.

Tagliatelle all'Uovo con Funghi Porcini

Prodotte con uova fresche, semola di grano duro e funghi porcini secchi di qualità extra macinati (6%).
Si presentano di un bel colore marrone scuro e possiedono il gusto caratteristico ed intenso del fungo porcino.
sacchetti trasparenti da 250g

Tagliatelle all'Uovo con Vino Sforzato e Frutti di Bosco

Prodotte con uova fresche, semola di grano duro e vino Sforzato (6%) con l'aggiunta di frutti di bosco (11%).
Raccolgono il gusto del nostro migliore sforzato addolcito dall’aroma dei frutti di bosco.
sacchetti trasparenti da 250g

Tagliatelle alle Castagne

Lavorate con semola di grano duro e farina di castagne essiccate a legna (15%).
Di color marrone chiaro possiedono il gusto inconfondibile di castagna di bosco.
sacchetti trasparenti da 250g

“Le Mirtille”

Tagliatelle ai Mirtilli preparate con semola di grano duro con l'aggiunta di mirtilli di bosco (15%).
Insolite con il loro color viola e il sapore gradevole del mirtillo.
sacchetti trasparenti da 250g


E poi…

La Crema di Funghi Porcini all'Olio Extravergine di Oliva:

una crema prodotta con soli funghi porcini (70%). Ideale per la preparazione di crostini, per arricchire qualsiasi pietanza, per condire una pasta o un riso con la sola aggiunta di olio extravergine di oliva.
vasi di vetro da 190g

SPAGNA: salumi iberici, formaggi iberici, vini e sangria


I salumi di Spagna
Le schede di “Foodbay”

Jamòn iberico

La prima differenza rispetto ai salumi italiani sta nel maiale dal quale viene ricavato il prosciutto: il cerdo iberico.
La varietà del maiale è facilmente riconoscibile dalla zampa nera, “patanegra” per l’appunto, come viene spesso conosciuto[1].

La seconda differenza sta nell’allevamento, in quanto il maiale viene lasciato pascolare liberamente nella natura (il periodo della “Montanera”) favorendo in tal modo l’infiltrazione di grasso all’interno della carne. Ciò produce un grasso di miglior qualità e assimilazione – un grasso insaturo, come l’olio d’oliva – che lo rende sano e speciale .
La terza differenza – ma questa vale solo per il jamon iberico bellota – risiede nell’alimentazione del suino: quasi esclusivamente ghiande di quercia per i 3 mesi che precedono la macellazione.
Alimentazione mista di cereali e di ghiande invece per il jamon iberico recebo.

A queste caratteristiche specifiche si aggiungono poi i tempi di stagionatura, 24 o 36 mesi, i luoghi in cui vengono stagionati i prosciutti, il clima ovviamente e altre particolarità che ne variano il gusto.

Il clima soprattutto e quindi le tecniche di conservazione – maggiore o minor salatura ad esempio – fanno sì che la produzione si differenzi a seconda dell’area di produzione. Le aree di produzione fornite di D.O.”Denominacion de Origen”
sono : Dehesa de Extremadura Jamon de Huelva Guijuelo


Spalla/Paleta iberica

È la spalla del maiale, gli arti anteriori. È talvolta preferita al jamon, è più piccola
e leggermente più saporita, con una maggior presenza di grasso.


Salchichon iberico

È un salame simile a quello prodotto nel nostro paese, a partire da carni di maiale iberico nutrito a ghiande (varietà bellota) o in altre varietà ancora.
È un salame elaborato artigianalmente con carne di maiale iberico, sale comune e paprika, questo è caratterizzato per il suo profumo e squisito sapore.
Caratteristiche : Carne sottile del maiale iberico. Si mostra con colore rosato oscuro, profumo e sapore caratteristici. Il suo peso può essere di 900 gr. oppure 1 Kg. circa.

Lomo iberico

È la lonza del maiale. Una previa aerazione con fumo di legno di quercia in una campana di legno e una maturazione lenta e controllata arricchiscono la lonza iberica di sopraffini aromi di montagna e raffinati sapori naturali.
Il lomo è il più pregiato degli insaccati a base di Iberico de bellota. Dopo averlo lasciato riposare un paio di giorni ad una temperatura inferiore ai 3 ºC, il filetto di suino intero, perfettamente pulito e privo di grasso, viene cosparso di sale, paprica e altre spezie e odori tra cui aglio e origano. In seguito viene insaccato in budello naturale e si fa stagionare tre o quattro mesi in essiccatoi appositi. La superficie esterna è di color rosso chiaro, l'interno è rosso vivo e presenta al taglio le tipiche venature dovute al grasso di ghianda. La carne, a grana omogenea, possiede un gusto delicato e un aroma gradevole molto caratteristico.
Caratteristiche:La parte posteriore del maiale iberico. si mostra con colore chiaro, profumo e sapore caratteristici. Il peso può essere intorno 900 gr. o 1 chilogrammo.

Chorizo iberico

Ottenuto da carni magre di prima qualità e condito con prodotti naturali.
Insaccato in spessi budelli di maiale e aerato al fumo di legno di quercia, è asciugato lentamente per un lungo periodo di stagionatura. La paprika dona il tipico colore rosso-arancio al salame.
Il chorizo è un prodotto tipico della gastronomia spagnola, fatto a base di carne di Iberico de bellota, aromatizzato con paprica e aglio. L'Iberico de Bellota è una razza di maiali selvatici caratterizzati da una folta peluria nera o grigia. Tali maiali, nei mesi precedenti la macellazione, sono allevati allo stato brado, prevalentemente nella regione di Extremadura o nelle vicinanze del paese di Jabugo (Huelva) o negli altipiani vicino a Salamanca, nutrendosi delle ghiande e delle erbe che trovano nei pascoli. Il Chorizo è prodotto utilizzando i tagli magri e il lardo che vengono macinati insieme agli aromi, per ottenere una pasta omogenea e uniforme. A seconda delle tradizioni locali oltre all'aglio e alla paprica si aggiungono altre spezie, tra cui l'origano, e talvolta vino bianco o sherry secco. L'impasto si lascia riposare un paio di giorni in un luogo fresco e viene poi insaccato in budello naturale o in involucri di fibra. Durante la stagionatura nei "secaderos", che dura almeno un mese, il chorizo matura, l'impasto si rassoda e sviluppa il suo squisito aroma.
Caratteristiche : Carne sottile del maiale iberico. Si mostra con colore rosaceo oscuro, profumo e sapore caratteristici. Il suo peso può essere di 900 gr. oppure 1 Kg. circa.


''La Cecina de León''
puó definirsi come carne bovina seccata e affumicata proveniente dalla parte posteriore dell'animale. La cecina presenta esteriormente un colore tostato-abbrustolito, leggermente scuro, dovuto al processo di elaborazione .Al taglio presenta un colore che varia dal ciliegia al granata, e che tende ad accentuarsi ai bordi verso la fine del processo di maturazione. Presenta anche delle leggere venature di grasso, che le apportano la sua caratteristica succosità. La Cecina de León, come il suo stesso nome indica, viene elaborata in fabbriche distribuite in tutta la provincia di León (nella parte settentrionale della Spagna). L' altitudine media della provincia di León (1.500m.), insieme al suo clima continentale mediterraneo con inverni lunghi ad una temperatura media di 2ºC con bassi livelli di umidità, con primavere ed autunni appena percettibili e con piogge abbondanti, fanno sì che nella sua provincia confluiscano le condizioni ideali per l'elaborazione della cecina. Queste condizioni climatiche rendono possibile un lenta essicazione della carne e l'ottenimento del particolare aroma e del caratteristico sapore della ''Cecina de León''. Per la sua preparazione si usa la carne bovina procedente dalle razze autoctone della Comunidad Autónoma de Castilla y León. GUSTO: È una carne dal sapore caratteristico, leggermente salata e poco fibrosa.
UTILIZZO: Ottima da servire con un po’ di olio di oliva accompagnata con degli asparagi o dei fagioli.
PROFILO NUTRIZIONALE: "La Cecina de León" presenta un elevato contenuto di proteine ed un basso contenuto di grassi. I grassi si trovano nella parte intramuscolare della carne, e questo fa sì che il prodotto finito sia succoso e tenero.

Morcon

E’ un salume tipico delle regioni del sud ovest della Spagna, fatto a base di carne di Iberico de bellota.
Il Morcon è un assemblaggio di carni di Iberico de bellota in cui prevalgono le parti magre. In genere viene aromatizzato con paprica dolce, aglio e sale. Il suo nome deriva dal budello cieco (in spagnolo "morcón") utilizzato per insaccarlo che gli conferisce la caratteristica forma irregolare. Date le dimensioni di questo insaccato, i suoi tempi di stagionatura e maturazione sono molto lunghi (almeno tre mesi).
Trattamento : 3 messiÈ un prodotto tipico en Andalusia e Extremadura. La sua elaborazione è totalmente artigianale, la carne è condita con la paprika dolce, aglio e sale, inserito nell'intestino dell'animale.Caratteristiche : Si mostra con colore rosso intenso, profumo e sapore caratteristici. il suo peso può essere di 900 gr. oppure 1 Kg. circa. È molto simile al salume, ma i pezzi sono più corti e grossi.

Jamon serrano Teruel

[1] A cominciare dal 2005 la definizione di “Jamon de patanegra” verrà abbandonata. La giusta denominazione sarà “Jamon iberico”. Motivo: il fatto che la zampa nera (“patanegra”) non definisce esclusivamente i cerdos ibericos ma anche altri suini. (Fonte: http://www.jamoniberico.com)
Jamon Hembra M.D.(Bodega)
Centro Jamon Iberico “D.Jose Castro”
Centro Jamon Natural M.D.
Centro Paleta Bellota “D. Jose Castro”
Centro Paleta Iberica “D. Jose Castro”
Centro Paleta Maroben V
Tacos Jamon 1/6 Riojito
Medios Jamones Riojito

Longaniza De Pages M.D.

Somalla Extra

Fuet Casero Extra
Fuet de Canard

Morcilla Granada
Morcilla Granada PTE.
I FORMAGGI IBERICI

Torta Cañarejal de Oveja El Tesoro
1° Premio III Gourmet Quesos 2005 Torta
El queso : " Torta Artesana CAÑAREJAL" Prodotta da un maestro caseario Valeri Ausàs, formato in Francia. Un formaggio a forma di torta, molto cremoso, prodotto da latte di pecora. La maturazione minima è di 2mesi. Ha una forza nobile in bocca, con sapore concentrato ma molto elegante. La struttura di questo formaggio artigianale permette di stenderlo su pane tostato... I luoghi di pascolo per le pecore sono distese totali di erba e piante aromatiche, che danno al latte caratteristiche speciali per l'elaborazione della torta CAÑAREJAL: sapore, cremosità e profumo inequivocabili. Un piacere che ha provocato l'interesse dei maggiori chef spagnoli. Confezionato i forma da 500g o 250g.

Queso Oveja Cañarejal
Un formaggio prodotto con latte di capra

Queso Oveja de Orbigo
Formaggio prodotto a Zamora dal sapore un po’ piccante Queso Zamorano Viejo Den. Orig.
Peso Netto variabile di circa: 2.5 Kg. Cura: 360 giorni Presentazione: Crosta naturale.
Formaggio di latte crudo di pecora. Le razze ovine della zona, churra e castellana, le condizioni climatiche (freddo e umido) e la prolungata stagionatura in cantine fanno dello Zamorano un formaggio di ottima qualità e spiccata personalità che merita il prestigio di cui gode. Sapore pieno, persistente, intenso, l’acido e il sapido sono percettibili tra i sapori di base, con aroma di latte di pecora e una lieve nota piccante.

Burgos fresco
Formaggio elaborato con latte pastorizzato di vacca.

Rocinante Manchego Oveja 1 KG
Questo formaggio, reso celebre dalla penna di Cervantes, ha il tipico sapore dei formaggi di pecora: piccante, molto intenso e persistente al palato.
Per queste sue caratteristiche, si sposa con vini aromatici e fruttati: sia il rosso Valdepeñas dal retrogusto di frutti di bosco e legno invecchiato che il bianco Manzanilla, secco e dall’aroma intenso, regalano una combinazione di sapori eleganti e complessi.
Il panorama dei formaggi spagnoli è estremamente vario, ci sono formaggi freschi e formaggi molto stagionati, formaggi a coagulazione enzimatica, lattica o mista, formaggi affumicati, aromatizzati e formaggi dalle più svariate colorazioni.
Questa grande varietà è dovuta a condizioni climatiche e di paesaggio molto diversificate e rispecchia pratiche di allevamento che risalgono ad antiche tradizioni, ma il manchego, citato anche da Cervantes nel suo Don Chisciotte è il formaggio spagnolo più conosciuto all'estero e parimenti più apprezzato.
Infatti il Manchego è il formaggio di pecora più importante e famoso in Spagna e il più noto e gradito all'estero. In Italia l'importazione dei formaggi spagnoli è salita notevolmente, nel 1998 il volume d'affari era attorno ai 45 miliardi di lire mentre nel 1999 il volume del solo 1° semestre era già di 33 miliardi di lire. Proviene dall'area denominata La Mancha, in particolare dalle provincie di Chudad Real, Toledo, Cuenca e Albacete e fra formaggi spagnoli è il più conosciuto, in quanto rappresenta gli standard seguiti in Spagna per la produzione del formaggio. É fatto di puro latte di pecora Manchego e viene stagionato per un minimo di 60 giorni; dopo tale termine può essere venduto semi-stagionato, stagionato o invecchiato. La maturazione di almeno due mesi conferisce al formaggio quel caratteristico sapore pieno e persistente, con aroma di latte di pecora con punte piccanti e sapide, retrogusto tostato e di fieno secco.È un formaggio molto utile in cucina, principalmente grazie al potenziale di differenti gradi di stagionatura, tutti con la stessa quantità di grassi , ma con differenti gradi di umidità. Il suo formato inconfondibile è dovuto all'antico uso di fascere di sparto che imprimevano sullo scalzo un motivo a zigzag, mentre il disegno a spiga che appare sulle facce viene dalle tavolette di legno usate per la pressatura.L'autentico Manchego, protetto dalla Denominazione d'Origine (D.O.P.) è solo quello prodotto a base di latte intero di pecora di razza mancega, pecore allevate nella regione della Mancia, in un ambiente omogeneo e ben determinato, tra campi di cereali, campi di stoppie e maggesi in un clima prettamente continentale. E' disponibile in due tipi: il Manchego artigianale fatto con latte di pecora crudo e il formaggio prodotto industrialmente a base di latte pastorizzato.

Tetilla
Il nome, che significa mammella, ne indica la forma tradizionale, un basso cono con una leggera protuberanza sulla punta. E’ il più caratteristico dei formaggi di Galizia, reso inconfondibile dal suo formato, dalla crosta liscia e sottile, color giallo paglierino. A pasta molle, cremosa e uniforme, ha un sapore fresco e burroso con retrogusto di erba giovane e si presta ad essere utilizzato in cucina, soprattutto per ripieni e torte rustiche, per insaporire il classico filetto di vitello o anche tutte le verdure, crude, cotte o cucinate sulla griglia. Il Queso Tetilla autentico, in quanto D.O.P, si riconosce dal marchio di origine, un triangolo verde con inscritta la dizione “Queso Tetilla”. Prodotto nell’angolo nord-ovest della Spagna, in Galizia, la parte che i Romani chiamavano Finis Terrae - in particolare nella zona compresa fra la Coruña e Luogo – è un formaggio morbido, dolce e cremoso, che si scioglie in bocca. La sua pasta compatta e non stagionata, dovuta ad una stagionatura di sole due settimane, lo rende una scelta eccellente da usare in piatti che necessitano una fusione veloce, come pasticci caldi e ripieni, ma anche ideale per pranzi e spuntini, poichè il suo sapore lievemente dolce si combina molto bene con il pane di farina di frumento.
Il sapore leggero e quasi dolce di questo formaggio della Galizia, dalla pasta morbida e cremosa, ma al contempo compatta e uniforme, può essere scosso e ravvivato dal giovane e corposo vino rosso Valdeorras: il suo sapore fruttato e la sua densità ben si sposano con il gusto uniforme e burroso del Tetilla.
SANGRÍA PATARROTA
Preparata esclusivamente con uva Garnacha. Aromatizzata con l’aggiunta di agrumi e zucchero. Servire sempre fresca.
GRADAZIONE ALCOLICA: 7 % vol
VARIETA’ DI UVA: Garnacha 100 %
VENDEMMIA: prima settimana di Ottobre.
PREPARAZIONE: preparata con vino, aromatizzata con l’aggiunta di estratti o essenze naturali di citrico ed edulcorata. Può contenere parti di polpa o scorza, e il suo colore viene esclusivamente da materiali precedentemente utilizzati.
CARATTERISTICHE: • Colore: rosso intenso con venature violacee.• Aroma: caldo alle narici con note di frutti maturi. Di grande sottigliezza ed eleganza.• Palato: morbido e nel contempo gustoso, con una dolcezza e tannino bene integrati, equilibrati e di ampio finale.
SERVIRE: Fresco.

martedì, aprile 04, 2006

GERMANIA: yellobell, peppersweet, farine, marmellate


CHEESE-YELLOBELL

Disponibili confezioni da 1300gr
e 200gr in plastica o vetro.

Frutto della famiglia delle cucurbitacee, ripiene di squisito formaggio fresco. Questi frutti si contraddistinguono per la loro consistenza e per il loro gusto pungente che si sposa con il formaggio fresco di capra.

Sapore: Raffinato piacere, gradevole all’occhio e al palato.

Conservazione: 60 giorni






CHEESE PEPPERSWEET

Disponibili in confezioni da1300gr , 1500gr e 200gr

Esotici peperoni ciliegia, dolcemente piccanti, farciti con un morbido cuore di formaggio fresco da latte pastorizzato e immersi in olio vegetale per donare al buongustaio una sensazione rinfrescante in un boccone gustoso ed accattivante.

I nostri dolci peperoni ripieni di

Sapore: Gustoso e accattivante.

Consiglio: Questi peperoni si sposano con insalate e piatti di carne. Ideali anche per spuntini.

Conservazione: 60 giorni




GOURMET-GLASS 1
1500gr
Deliziosi sweet pepper, olive e peperoncini ripieni di formaggio fresco sott’olio ed erbe fini
Conservazione: 90 giorni

FORMAGGI DA TAGLIO

FORMAGGIO AI PEPERONI DEL WALDVIERTEL


Formaggio da taglio dal gusto particolarmente speziato, ottenuto da latte vaccino pastorizzato con pezzettini di peperoni nell’impasto.
Conservazione: 60 giorni



FORMAGGIO AI SEMI DI PAPAVERO DEL WALDVIERTEL

Prodotto da latte vaccino pastorizzato. Esaltato dal papavero, il suo gusto si distingue armoniosamente accompagnato da pane nero o bianco.
Conservazione: 60 giorni



FORMAGGIO AI SEMI DI ZUCCA DEL WALDVIERTEL

Gustoso formaggio da taglio ottenuto da latte vaccino pastorizzato, con semi di zucca tritati nell’impasto.
Conservazione: 60 giorni





Le farine integrali tedesche

Miscele:

Ciabatta 1kg 1.30 €

Bauerbrot (pane casereccio) 1kg 1.30 €

Mehrkornbrot (farine miste) 1kg 1.30 €

Kartoffelbrot (pane alle patate) 1kg 1.30 €

Roggenmischbrot (pane di segale) 1kg 1.30 €

Sonnenblumenbrot (pane ai semi di girasole)1kg 1.30 €

Vollkornbrot (pane integrale) 1kg 1.30 €

Weißbrot (pane bianco) 1kg 1.30 €

Vitalbrot (pane energetico) 1kg 1.30 €

Kürbiskernbrot (pane ai semi di zucca) 1kg 1.30 €

Süßes Brot (pane dolce) 1kg 1.30 €

Dinkelbrot (pane di farro) 1kg 1.30 €

Pizzateig (impasto di pizza) 0.50kg 0.73


Farine:

Buchweizenmehl 1kg 2.89 €
(farina di grano saraceno) 2,5kg 6.72 €
5kg 12.58 €
10kg 24.14 €

Dinkelmehl 630 1kg 2.89 €
(farina di farro) 2,5kg 6.72 €
5kg 12.58 €
10kg 24.14 €
Dinkelmehl 1050 1kg 2.89 €
2,5kg 6.72 €
5kg 12.58 €
10kg 24.14 €

Dinkelvollkornmehl 1050 1kg 2.89 €
2,5kg 6.72 €
5kg 12.58 €
10kg 24.14 €

Hafermehl (farina di avena) 1kg 1.96 €

Maismehl (farina di mais) 1kg 1.87 €
2.5kg 3.66 €
5kg 7.06 €

Roggenmehl 997 1kg 1.53 €
(farina di segale) 2,5 kg 2.89 €
5kg 5.44 €
10kg 10.03 €

Roggenmehl 1150 1kg 1.53 €
2,5 kg 2.89 €
5kg 5.44 €
10kg 10.03 €

Spätzlemehl Weizenmehl Typ 405 1kg 1.53 €
(farina per gnocchi tedeschi Spaetzle) 2,5 kg 2.89 €
5kg 5.44 €
10kg 10.03 €

Roggenvollkornmehl 1kg 1.53 €
(farina integrale di segale) 2,5 kg 2.89 €
5kg 5.44 €
10kg 10.03 €

Weizenmehl 405 1kg 0.83 €
(farina bianca) 2,5 kg 2.47 €
10kg 8.67 €

Weizenmehl 550 1kg 1.53 €
2,5 kg 2.89 €
5kg 5.44 €
10kg 10.03 €

Weizenmehl 1050 Bauernbrotmehl 1kg 1.53 €
2,5 kg 2.89 €
5kg 5.44 €
10kg 10.03 €

Weizenvollkornmehl 1kg 1.53 €
(farina bianca integrale) 2,5 kg 2.89 €
5kg 5.44 €
10kg 10.03 €



Le marmellate tedesche…



Specialità di Schwartau”. Alla preparazione speciale si aggiunge un sapore di qualità dato da combinazioni originali di frutta che prestano un carattere indipendente queste marmellate.
I gusti sono:
arance amare, fragola e rabarbaro, mela e sambuco, pesche e lamponi, frutti neri, susine, ciliegie e cassis, ribes rossi, mela e cannella,…
Potete gustarle a colazione ma anche a pranzo e a cena, con un po’ di fantasia, sono ottime abbinate a formaggi, carni e nella preparazione di dolci succulenti.


Il velluto del gusto”. Soltanto la frutta migliore per questo prodotto, più che marmellata è un “velluto di confettura”. Sapori intensi, inequivocabili ed un creming di 5 gusti:
ciliegia, frutti di bosco, fragola, albicocca, lampone della foresta.
Senza semi. Senza pezzi di frutta, solo polpa passata.



Le gelatine casalinghe”. Da sempre i cuochi della Schwartau osservano e prendono ispirazione dalle casalinghe tedesche e scoprono così ricette tradizionali che poi cercano di migliorare a poco a poco. Una di queste sono le gelatine coi sapori ottimali di:
mela e calvados, more, ciliegie, lamponi, fragole, limoni, ribes rossi, mirtilli